Uomini della Sabbia

Sommario

Principati
Descrizione
Cosa pensano gli Uomini della Sabbia delle altre razze:
Uomini del Mare
Bruti
Pitti
Eredi
Niviani
Gli Uomini della Sabbia di Terre Spezzate
Novità e Dicerie
orco.pngVedi anche Razze civilizzate: Uomini del Mare, Uomini della Sabbia, Eredi, Bruti, Pitti, Niviani - Elfi, Ashai - Bestiario dei mostri


Gli Uomini della Sabbia sono una razza umana che discende dagli antichi Adusti e che è dominante nel sud delle Terre Spezzate. E' una razza versatile e aperta, in quanto umana, ma rispetto agli Uomini del Mare è più propensa al benessere ed al pensiero
Ser Volcente dal Deserto d'Arsarena, un tipico Uomo della Sabbia
Ser Volcente dal Deserto d'Arsarena, un tipico Uomo della Sabbia
Principati
Gli Uomini della Sabbia si trovano a Corona del Re, Neenuvar, Venalia e Meridia.

Descrizione

Gli Uomini della Sabbia sono la stirpe di umani che popola il sud delle Terre Spezzate, sono infatti la razza predominante a Meridia e Venalia, vantano una limitata presenza nei territori di Neenuvar e sono piuttosto diffusi nella capitale di Corona del Re, la vasta e cosmopolita città di Dimora unisce infatti sia Uomini della Sabbia che Uomini del Mare.

“Antichi come la terra, temprati dal fuoco” (questo uno dei proverbi su questo popolo), gli Uomini della Sabbia sono in effetti gli umani che per primi giunsero dal deserto ad abitare le Terre Spezzate, nei tempi antichi in cui solo gli Elfi e le bestie selvagge (tra cui gli odierni Bruti) vivevano nei Sette Principati. L’antico popolo del deserto da cui essi provengono, che il Popolo della Sabbia chiama gli Adusti, migrarono nei territori del sud e, a varie ondate, si stabilirono sempre più a nord imparando a convivere con gli Elfi. Le tribù che si stabilirono nelle foreste popolate dagli Elfi divennero il popolo dei Pitti, quelle che rimasero nei territori più vicini al deserto e al fuoco che veneravano erano, appunto, gli Uomini della Sabbia.
Tali ondate migratorie e la divisione delle nuove terre, che fu progressiva, e in alcuni casi non priva di scontri, vengono tramandate dagli Uomini della Sabbia sottoforma di mito.
La leggenda narra che l’ultimo Re degli Adusti avesse due figli gemelli, un sacerdote del culto del fuoco e un guerriero. Il primo desiderava che gli Adusti, benché fossero grandi in forze ed in numero, non si allontanassero dal deserto loro padre. Il secondo, irretito dagli elfi, desiderava abitare le ombrose ed umide foreste. Infine il gemello guerriero tracciò una linea a terra e si pose dietro di essa, chiamando a sé gli Adusti che desideravano seguirlo verso nord, e per decretare per sempre la separazione da coloro che sarebbero rimasti e per rendersi per sempre diverso dal proprio gemello, dipinse i propri occhi con un colore blu intenso, coprì i propri occhi con l’ombra delle foreste rinnegando il bruciante calore del sole.
Da allora gli Adusti cessarono di esistere, divisi nel popolo dagli “occhi pitturati”, o Pitti, e il Popolo della Sabbia. La leggenda narra anche che il gemello che rimase fedele al Fuoco e al deserto sia stato benedetto con la potente magia del fuoco, e con esso tutto il suo popolo.
Rispetto ai propri cugini del nord gli Uomini della Sabbia non si contraddistinguono per marcate differenze fisiche, bensì esclusivamente culturali. Con la sola eccezione della città di Dimora in cui le due stirpi riescono a convivere, gli Uomini della Sabbia sono mal visti dagli Uomini del Mare e genericamente considerati molli, pigri e propensi al vizio, al lusso eccessivo ed alla corruzione. Essi si considerano invece un popolo più evoluto che non confonde il benessere con la pace, e che pur bramando il primo non si piega alla seconda, combattendo le proprie battaglie in molti modi: con il pensiero, la politica, la magia e, in estrema ratio, con le armi.
Certo tra gli Uomini della Sabbia si trovano fini ed eloquenti pensatori, ma anche persone di ogni genere: sapienti artigiani e scaltri mercanti, studiosi che padroneggiano le arti magiche o l’alchimia, pacifici contadini che vivono secondo il corso delle miti e fruttuose stagioni del sud, pirati e predoni pronti ad approfittare di ogni facile guadagno. Ma la cifra che accomuna gli Uomini della Sabbia indipendentemente da quale sia il Principato in cui vivono è l’abbondanza, la sua ricerca e la sua salvaguardia, così come i benefici sociali e culturali che essa è in grado di assicurare.
Posseggono un forte senso della proprietà individuale e dell’intimità, che si esplica in uno spiccata propensione per il commercio e la trattativa (che si estende ovviamente anche alla diplomazia), e nel gusto per il vizio ed il lusso espressi in forma privata. Questo, di contro, influenza le società degli Uomini della Sabbia con la curiosità, anch’essa rigorosamente segreta, per la sfera personale altrui, in una sorta di gioco sociale in cui si cerca di spiare senza essere, a propria volta, scoperti o spiati.
La curiosità non è però solo un vezzo pubblico, ma anche uno dei caratteri distintivi di questo popolo, che apprezza valori quali il pensiero, la scoperta, lo studio e la ricerca.
Il senso dell’onore è molto forte, come del resto per ogni razza delle Terre Spezzate, benché si codifichi in modi e tradizioni che differiscono dal sentire più istintivo e cruento degli Uomini del Mare. Il mancare alla propria parola è disonorevole e grave sia tra i nobili nati che tra gli uomini di bassa estrazione, benché le parole siano considerate un’arma alla stregua dell’acciaio e possano essere esse stesse protagoniste di duelli.
La verità è spesso nelle parole più che nei fatti, ed il mancare alla parola data può non essere considerato disonorevole se la menzogna era stata espressa nel modo appropriato, in tal caso l’offesa sarà stata solo nell’orecchio di chi non ha attentamente ascoltato il proprio interlocutore, scoprendone l’acume. Non sono quindi infrequenti le dispute dialettiche o intellettuali per risolvere una questione o soddisfare un torto, ed una sfida tra gentiluomini può consumarsi nel sangue o seduti ad un tavolo in una partita al Gioco del Trono (gli scacchi).
La battaglia rimane comunque una nobile ed alta (pur se non l’unica) espressione della superiorità di un uomo nei confronti di un altro per gli Uomini della Sabbia, che apprezzano l’arte della guerra e del duello e i cui nobili nati vengono tradizionalmente iniziati al combattimento come alla filosofia. Probabilmente influenzati dal clima caldo e secco che fu la culla di questa razza, Gli Uomini della Sabbia sono pacifici ed inermi quanto un serpente che, mollemente steso al sole, si rafforza senza sprecare i propri mezzi né mostrare apertamente le proprie armi, pur essendo pronto a colpire con veloce e letale precisione.

Cosa pensano gli Uomini della Sabbia delle altre razze:

Uomini del Mare
Sono uomini che hanno bisogno di scaldarsi il sangue per sentirsi tali, e che mancano, se non di acume, di sottigliezza e duttilità. “Il deserto è mutevole, e dopo una tempesta esso si rinnova. Il mare può essere capriccioso e terribile, ma anche dopo la peggiore delle tempeste esso ritorna sempre uguale a se stesso.” Vengono considerati rozzi, propensi all’ira e a risolvere le questioni solo menando le mani; i loro costumi sono grossolani, a volte addirittura volgari e sgradevoli, e benché siano guerrieri forti e uomini con un granitico senso dell’onore tale positivo giudizio viene accordato anche ai semplici Bruti. Senza contare che un bagno, ai nordici cugini, non farebbe male.

Bruti
Semplici ma temibili, agli occhi degli Uomini della Sabbia i Bruti sono una razza da non sottovalutare e da controllare con attenzione. Rispettata per l’innegabile forza dei suoi appartenenti, che sono “come la roccia delle montagne, su cui niente cresce e niente cambia mai”, la stirpe dei Bruti è pericolosa, crudele ed incapace di comprendere davvero la natura degli Uomini della Sabbia. La convivenza è quindi possibile solo grazie ad una reciproca tolleranza delle profonde, e insanabili, differenze.

Pitti
Nonostante le leggende sulla comune origine di Pitti e Uomini della Sabbia, questi considerano i loro remotissimi cugini un popolo di retrogradi che si relegano agli antipodi del vivere civile. Tribali e semplici quanto i Bruti, non eguagliano questa razza in forza e determinazione, ma si caratterizzano, agli occhi degli Uomini della Sabbia, più che altro per il loro forte legame con gli antichi culti, per le cerimonie e lo stile di vita esotico, per lo scarso livello di sviluppo. “Silvani” è il nome dispregiativo con cui gli uomini dagli occhi pitturati vengono dileggiati al sud, in riferimento alle ridicole quanto primitive usanze e al loro stile di vita selvaggio.

Eredi
Discendenti degli antichi e potenti Elfi, la cui natura non manca di affascinare gli Uomini della Sabbia, la stirpe degli Eredi viene considerata una versione meno aliena dei propri predecessori. Tenuti in alta stima per la saggezza e la profondità della loro cultura, gli Eredi appaiono idealisti, generosi, talmente sopra alle umane bassezze da risultare persino fastidiosi. La maggior parte degli Uomini della Sabbia nutre profondo rispetto per i discendenti degli Elfi, ma molti tollerano a stento l’aria di superiorità che irradia dalla stirpe di Neenuvar, e considerano gli “orecchie a punta” dei saccenti altezzosi.

Niviani
Sono un popolo antico e rispettabile, che ha portato grande beneficio alle Terre Spezzate e che ha influenzato la società e la cultura dei Principati del sud. I Niviani vengono generalmente considerati intelligenti e saggi, dotati di grande astuzia e di enormi capacità sia nei commerci che nelle arti magiche. Nonostante il vissuto comune tra Niviani e Uomini della Sabbia sia molto simile, e la convivenza sia facile e proficua, l’antico popolo giunto dal Mar di Vespero rimane un mistero, una curiosa incognita da osservare e cercare di capire, per imparare da loro o anche solo per tutelarsi.

Gli Uomini della Sabbia di Terre Spezzate

  1. Adara la rosa del deserto
  2. Agamennone delle bande rosse
  3. Aiace Telamone Andremide
  4. Alcione di Minio
  5. Alessandro degli Alessandridi
  6. Amos da Badia d'Espero
  7. Argo Fiammascura
  8. Aristarco degli Alessandridi
  9. Augusto Laurenti
  10. Brito Alcestidi
  11. Caligola da Lisandria
  12. Calliope Nassiliense
  13. Clizia degli Alessandridi
  14. Cristoforo Ardente da Rilmeren
  15. Davide Diamanti
  16. Demetrio da Piazza del Sole
  17. Derora da Piazza del Sole
  18. Elisia da Irradia
  19. Erigone dei Leonidi
  20. Ettore Cassio Da Vigezia
  21. Filomena Galatei
  22. Goffredo d'Urso
  23. Gregorio Di Minio
  24. Icaro d'Ambra
  25. Isidoro da Elianto
  26. Kano detto Re di Nuova Dimora
  27. Laodemone dei Sebastidi
  28. Lavinia Sartori
  29. Medea Laertidi
  30. Neone da Porto
  31. Orazio Guaccione
  32. Orione da Candia
  33. Parnasso Esone Zenaidi
  34. Piramo d'Ambra
  35. Pirro d'Irradia
  36. Prometeo da Lisandria
  37. Rachele dei Sebastidi
  38. Romeo da Rìlmeren
  39. Sairon da Rìlmeren
  40. Samuele degli Ecneidi
  41. Serse da Lisandria
  42. Set di Ambra
  43. Temistocle degli Alessandridi
  44. Urano da Candia
  45. Zaccaria dei Crisostomi


Novità e Dicerie

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  1. ^ sostiere Ser Pinco Pallino, cavaliere valniano